Storia

Lo Studio Teologico delle Benedettine Italiane è ufficialmente nato nel 1980 con lo scopo di assicurare alle monache benedettine una adeguata formazione intellettuale di tipo biblico, teologico, monastico e patristico.

L’intento dello STBI si è coniugato con una struttura di tempi e di programmi disciplinari più consona al loro stile di vita rispetto a quella dei seminari e dei corsi ufficiali delle Facoltà Pontificie.

Una formazione di livello universitario, ma con un taglio spiccatamente sapienziale ed esperienziale, dove la liturgia, la scrittura e l’insegnamento dei padri tornano ad essere discipline maestre nella formazione delle monache e dei monaci.

 

GLI INIZI

Il decreto Perfectae Caritatis del Vaticano II ha ricordato ai monasteri l’importanza di una adeguata formazione delle monache: perciò il lavoro che ha portato alla fondazione dello Studio Teologico delle Benedettine Italiane è iniziato nel 1969, presso il monastero delle Camaldolesi di S.Antonio in Roma, con l’impulso dell’allora abbadessa Madre Ildegarde Ghinassi e di M. Anselma Abignente, monaca della comunità benedettina “Spirito Santo” di Citerna (PG). Anche il sostegno e la disponibilità da parte del Pontificio Ateneo S. Anselmo in Roma hanno contribuito alla sua realizzazione.

Il Corso, distribuito in tre anni, prevedeva una frequenza regolare con due trimestri: dalla seconda metà di settembre agli inizi di dicembre e da dopo Pasqua fino a metà giugno.

Nell’agosto 1983 la S. Congregazione per l’Educazione Cattolica ha autorizzato e incoraggiato l’iniziativa del Pontificio Ateneo di S. Anselmo nel rilasciare un diploma di riconoscimento alle monache iscritte allo Studio Teologico. Magnus Löhrer, a quel tempo Rettore dell’Ateneo, ha sostenuto il progetto ed ha incoraggiato le Abbadesse responsabili dello STBI a perseguire una seria formazione teologica delle monache anche in vista di un’autonomia maggiore dello STBI.


GLI SVILPPI

Dal 1990, lo Studio Teologico Benedettine Italiane ha iniziato ad experimentum una nuova formula di studio ripresa dal Belgio e chiamata ITIM (Iniziazione Teologica Inter Monasteri).

Il ciclo di studio è stato articolato in nove sessioni distribuite in tre anni con un programma che prevedeva due filoni portanti (S. Scrittura e Teologia sistematica) e tre filoni complementari (Liturgia, Monastica e Patristica).

Assumendo tale formula, lo STBI ha ancor più sottolineato sia il suo carattere di “iniziazione alla teologia”, sia la sua finalità di fornire gli strumenti base per orientarsi in una formazione permanente anche autonoma.

Per le monache studentesse la nuova formula si è dimostrata molto efficace negli anni perché permetteva loro di seguire lezioni di livello accademico conciliando la vita comunitaria nel proprio monastero.